Benvenuti

AMIAMO NOI STESSI I NOSTRI CARI E GLI ANIMALI , non possiamo accettare che per salvare uno solo di noi si debba fare attraverso la morte degli altri , non soffriamo del morboso egoismo MEGLIO LORO CHE IO !

Tutte le evidenze e le nostre attuali conoscenze scientifiche dimostrano che la vivisezione è inutile e fuorviante per la ricerca umana, così come documentato da importanti ricercatori, medici, scienziati, e veterinari, e come testimoniano purtroppo i gravi danni e le catastrofi farmaceutiche che si sono verificate per aver estrapolato all'uomo i dati osservati su di una specie animale diversa.

La realtà è che la sperimentazione animale offre alle case farmaceutiche la possibilità di difendersi in caso di danni alla salute causati dai loro prodotti, poiché possono sostenere di aver eseguito i dovuti esperimenti sugli animali.

Si considerino tutti i farmaci che avrebbero potuto verificarsi utili per la cura umana mentre invece non sono arrivati alla sperimentazione clinica (su campioni umani) perché sono stati scartati precedentemente dato che sugli animali risultavano nocivi.
Tutto questo è INACCETTABILE.

Le informazioni contenute in questo blog sono per scopi educativi e di intrattenimento. Non vi è alcuna intenzione, espressa o implicita, a promuovere attività illegali. Non ci assumiamo alcuna responsabilità per le azioni potenziali di terze parti. Tutti i dati qui raccolti sono stati raccolti da, ed sono disponibili attraverso, indipendenti fonti pubbliche.

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giovedì 9 agosto 2012

TUMORE AL PANCREAS BRUCIATO IN 30 MINUTI



anno 2009 
Un tumore endocrino al pancreas è stato distrutto in una donna anziana con sole tre sedute da 10 minuti ciascuna all'IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia.
La nuova tecnica soft, che ha permesso di rimuovere completamente la massa tumorale, è chiamata termoablazione per via percutanea: era già stata applicata per i tumori del polmone, del rene e sui tumori epatici, ma mai la si era adoperata per un cancro al pancreas.
Questo dato rende ancora più eccezionale l'operazione eseguita al San Matteo dal dott.Sandro Rossi, direttore della Struttura di Medicina VI ed Ecografia Interventistica. 
La paziente operata, fanno sapere dall'ospedale, sta bene e la sua guarigione è ora completa: sono infatti tornati nella norma i valori ematochimici che erano alterati prima dell'intervento chirurgico.
La tecnica mini invasiva di termoablazione a radiofrequenza consiste nell'inserire attraverso la pelle un ago elettrodo, guidato da un ecografo, fino a farlo penetrare all'interno della massa cancerosa: questo sottilissimo ago è isolato per tutta la sua lunghezza da materiale plastico, tranne che sulla punta, che è metallica.
L'ago-elettrodo attivo e un elettrodo passivo vengono collegati a un generatore di energia a radiofrequenza che, una volta attivato, genera calore intorno alla punta dell'ago-elettrodo attivo. Il calore prodotto si diffonde quindi al tessuto circostante, provocandone la necrosi. Ilcancro viene quindi sconfitto bruciandolo.
La procedura è terminata quando il volume della necrosi tessutale provocata è pari alle dimensioni del tumore che si intende eliminare.
L'operazione può essere eseguita in anestesialocale, ma il paziente deve restare a digiuno dalla sera precedente all'intervento.
Per i tumori pancreatici di questo tipo si procede generalmente asportando chirurgicamente la testa del pancreas, tuttavia la mortalità perioperatoria è abbastanza alta (circa il 10% dei pazienti) e i tempi di degenza sono molto lunghi.
Il dott.Rossi conferma che intervenire sul pancreas è una delle operazioni di chirurgia addominale più difficili da realizzare, perchè quest'organo è inserito profondamente nell'addome ed è difficile da raggiungere.
Il cancro dell'anziana dona operata a Pavia aveva raggiunto le dimensioni di 2 centimetri: già con la prima applicazione era stato distrutto il 90% della massa tumorale, mentre con tre applicazioni si è potuto eliminare completamente il nodulo maligno.
Il reparto diretto dal dott.Rossi al Policlinico San Matteo di Pavia ha operato negli ultimi sette anni, con le tecniche mini invasive, più di mille persone colpite da tumore al fegato, delle quali circa due terzi avevano un tumore primitivo (carcinoma epatocellulare) e le altre presentavano metastasi da un cancro al colon.
Il dott.Rossi spiega che tutti i tumori epatici, primitivi e metastatici, tendono a recidivare sia nella sede di origine che altrove: diventa perciò importantissimo sottoporsi a controlli periodici, quali Tac, ecografie e risonanza magnetica, per diagnosticare precocemente i nuovi attacchi della malattia neoplastica.
I pazienti a rischio recrudescenza tumorale vanno seguiti per un lungo periodo di tempo e necessitano dell'aiuto competente dei medici e degli infermieri.
Oltre ai tumori epatici, al San Matteo vengono trattati con le tecniche mini invasive anche i tumori del polmone (più di 100 pazienti operati), quelli del rene e, da ora in poi, anche quelli del pancreas.
L'IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia è una valida struttura anche per quanto riguarda la diagnosi dei tumori e le cure offerte ai malati oncologici: nella struttura di Medicina VI dell'Irccs di Pavia è ora disponibile anche il servizio di eco-endoscopia, un'indagine diagnostica utile per studiare la calcolosi delle vie biliari, i tumori del tratto gastroenterico superiore e del pancreas.

Informazioni e contatti:
IRCCS POLICLINICO SAN MATTEO 
viale Camillo Golgi 19, 27100 Pavia
Centralino telefonico: 0382.5011
CUP - Centro Unico Prenotazioni: 0382.503 878 e 0382.503 879
Informazioni: 0382.503 151 

fonte : http://www.italiasalute.it/331/pag2/Tumore-al-pancreas-bruciato-in-30-minuti.html



L'INTERVISTA

Allora, professor Rossi. E' soddisfatto?
"Voglio subito precisare un aspetto. Io non ho parlato del carcinoma del pancreas, che è il tumore più frequente, mortale in pochi mesi ma di un tumore neuroendocrine che è molto meno aggressivo".

Ci spieghi, qual è il passo in avanti fatto con questo intervento?
"La questione è della fattibilità tecnica della terapia. Io ho dimostrato che è possibile utilizzare la via percutanea per eseguire la termoablazione di tumori anche per il pancreas. Verificheremo se in un futuro la tecnica potrà essere applicata anche ad altri tumori del pancreas in pazienti in cui non ci sono le prospettive di un intervento chirurgico".

Che tipo di tumore ha curato?
"Un tumore neuroendocrino, che ha una scarsa malignità. In una paziente in cui non poteva essere trattata chirurgicamente. "

Nello specifico, quale tecnica è stata applicata?
"Una tecnica che ho messo a punto ed introdotto nella pratica clinica 20 anni fa per il tumore al fegato, già applicata in seimila pazienti per fegato e polmoni. La novità è che ora è stata applicata per la prima volta per un particolare tumore del pancreas".

Un'operazione innovativa, visto che l'operazione per il tumore al pancreas è l'intervento di chirurgia addominale in assoluto più complessa.
"Si, è così. E' un applicazione percutanea su un organo profondo, molto difficile da fare, e che può avere un utilità in alcuni casi in cui l'operazione al pancreas non si può fare. Per cui risulta molto efficiente. Ho dimostrato che la tecnica può essere applicata non solo sul fegato, ma anche sul pancreas".

Come funziona l'intervento?
"Si fa un'anestesia locale sulla pelle, con la guida ecografica si guida la punta dell'ago dentro il tumore. A questo punto si eroga un'energia elettromagnetica che è la radiofrequenza. Questa produce calore attorno alla punta dell'ago e distrugge il tumore".

Su quali organi è già stata utilizzato il trattamento per via percutanea?
"La radiofrequenza è ormai molto diffusa. Fegato, rene, polmone, osteomi osteoidi dell'osso. Sul pancreas è stata utilizzata durante l'intervento chirurgico ma non per via percutanea perché è particolarmente difficile. Sono necessari altri studi per capire qual è l'efficacia di questa tecnica su altri tipi di tumori del pancreas".

Qual è il vantaggio della tecnica fatta da lei?
"La vera innovazione è che la termoablazione potrebbe essere applicata a pazienti che non hanno possibilità di trattamento chirurgico ".

Tre sedute di 10 minuti l'una e il tumore viene bruciato
"Si, il tumore è stato distrutto completamente. E le sedute sono state tre perché era particolarmente difficile. Ma la seduta può essere anche una sola in casi più semplici".

Quanto tempo passerà perché con questa tecnica si curino anche tumori maligni?
"Ci vogliono studi e intanto sarebbe utile che fosse fatto da diversi centri, con consensi di tutte le parti. Non è una cosa che può fare una persona da sola. E ci vogliono risorse economiche".

Benedetta Sangirardi

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